Da tempo l’anello del Monte Cancervo era in lista d’attesa.
L’occasione buona arriva il 1 maggio 2019, che si annuncia bella giornata.
Siamo in tre, io, Susi, che porta con sé la montagnina a quattro zampe Nika, e Max.
Raggiungiamo, provenendo da San Giovanni Bianco in auto la frazione Pianca (807 m), paesello contadino posto alle pendici del Monte Cancervo.
Di fronte a noi in alto gli imponenti contrafforti rocciosi del versante sud della montagna.
Lasciata l’auto nel parcheggio accanto alla chiesa, imbocchiamo a destra, poco sopra, il sentiero CAI 102, che sale tra le case del paesello prima e tra verdi prati poi.
Superata una stalla, il sentiero 102 sale panoramico verso un capanno e prosegue addentrandosi nel bosco rado.
Poco oltre passiamo sotto un' enorme roccia sporgente a mo' di tettoia, chiamata 'Corna del tecc'.
Proseguendo arriviamo ad un ultimo capanno di caccia nei pressi di un colletto con impiantata una croce in legno, dove si gode bel panorama verso il sottostante orrido di Val Taleggio, la Pianca e la conca di S. Giovanni Bianco.
Ripreso il cammino, ci avviciniamo ad ammirare il gruppo roccioso della semi-inviolata Corna Torella con i suoi pinnacoli rocciosi, una lingua verticale di roccia alta una settantina di metri (fu Bruno Tassis detto “Camos” ad aprire ed attrezzare la via sul versante est, superando nel tratto finale un grado di difficoltà classificato 7b+ e successivamente attrezzando anche alcune varianti).
Il sentiero ora riprende ad inerpicarsi con stretti tornanti sul 'Canal-Pass catif', incassato tra pareti rocciose e 'vigilato' dalla guglia affilata della Corna Torella.
Perveniamo poi al tratto del canalone attrezzato con catene metalliche che aiutano a superare alcuni tratti rocciosi per poi proseguire, sempre su ripido sentiero, alla piccola grotta-nicchia, ricavata nella roccia, della Madonnina.
Il canalone 'Pass-canal catif' ora si apre e lo vediamo dall'alto volgendo lo sguardo all'indietro sul percorso fatto; ben presto raggiungiamo una radura pascoliva con al centro di una conca carsica una pozza, ma stavolta vuota d'acqua (1540 m).
Poco oltre su un grande masso leggiamo le indicazioni dei possibili percorsi: seguendo il sentiero a destra si sale direttamente a cima Cancervo, imboccando invece quello a sinistra, si continua sul sentiero 102 in direzione Baita Cancervo-Passo Baciamorti.
Noi, imboccato il sentiero di destra per cima Cancervo, attraversata una faggeta , al successivo bivio (senza indicazioni stavolta), prendiamo ancora a destra la traccia segnata da radi bolli gialli, che, salendo una valletta con fioriture di erica ed ellebori, ci porta ad un colletto panoramico.
Seguendo sempre la traccia raggiungiamo in decisa salita la cima del Monte Cancervo (1831 m), dove godiamo di un bellissimo panorama a 360° con dinanzi a noi, a nord-est, il monte Venturosa (1999 m) e, più lontano, il Pizzo Tre Signori e poi gran parte dell'ampia cerchia delle Alpi e Prealpi Orobie.
Ci fermiamo e ci godiamo , insieme al bel panorama, anche un bel pranzetto al sacco e un momento di riposo dopo la faticosa salita del mattino.
Scendiamo poi , seguendo il sentiero panoramico della dorsale verso ovest, di dosso in dosso, alla Baita Cancervo (1697 m), situata su un grande bel pianoro di pascoli , un tempo ritrovo dei Volontari del Soccorso Montano di S. Giovanni Bianco, ora proprietà privata.
Dopo breve sosta raggiungiamo in breve salita il piccolo colletto con Crocefisso in legno e roccione con occhio rosso-bianco circolare, che prende l’aspetto come di un drago.
Qui prende avvio la discesa del sentiero CAI 130 verso Cantiglio e Ponte del Becco.
Il sentiero, molto bel bollato, discende inizialmente e per buon tratto in belle faggete diffuse su dossi e radure per poi aprirsi su magri pascoli tra vallette, e con pinnacoli rocciosi, con scorci panoramici sulla Val Taleggio, le Grigne e il dirimpettaio Monte Sornadello.
Al bivio, dopo circa un’ora abbondante di discesa, lasciamo il sent. 130 che discende al Ponte del Becco , per imboccare a sinistra il sentiero CAI 130 (Sentiero Partigiano Paganoni-Vitali ) per Cantiglio e Pianca.
Cantiglio (1071 m), piccolo borgo di S. Giovanni Bianco, composto da poche baite, stalle e fienili, sorge sulle pendici del Monte Cancervo, al di sopra dei dirupi dell'Orrido di Valle Taleggio in una zona di pascoli, che si estendono, per breve tratto, prima che inizino poco sopra i contrafforti rocciosi del Cancervo..
Ogni anno, il 25 aprile si svolge la Festa della Montagna, dedicata ai 'Martiri di Cantiglio', tre partigiani delle prime bande partigiane della Valle Brembana, uccisi dalle pattuglie nazifasciste il 4 dicembre 1943.
In questa circostanza viene celebrata la Messa nella Chiesetta di San Lucio, risalente al 1870.
Per altre notizie su Cantiglio e i Martiri di Cantiglio:
http://www.sangiovannibianco.com/racconti/martiri_cantiglio.htm
http://www.sangiovannibianco.com/opuscolo/itinerari1.htm#Alle%20baite%20di%20Cantiglio
Lasciato Cantiglio, seguendo le precise indicazioni, passati e dissetati alla grande sorgente con fontana, proseguiamo a destra sul Sentiero Partigiano-Paganoni-Vitali (CAI 131) ben segnato, abbassandoci per un bel po’ nel primo tratto, per poi procedere a mezzacosta con percorso tortuoso in saliscendi attraversando numerosi costoni e vallette, tra le quali la valle del Bodar (che scende dalla Corna del Tetto).
Dopo circa 2 ore di cammino rientriamo alla Pianca, chiudendo il bel lungo giro ad anello del Monte Cancervo, soddisfatti del bel lungo e vario percorso, susseguitosi sui tre sentieri CAI 102-130-131, ben segnalati, in una giornata con bel tempo, salvo nubi sparse con un po’ di freddo, solo sulla cima del Monte Cancervo.
Chiudiamo la bella giornata con breve ristoro alla Trattoria Begnis alla Pianca.